Nasce spesso nei primissimi anni di vita — o addirittura in gravidanza — quando percepiamo, anche solo inconsciamente, di non essere stati pienamente accolti.

Forse una mamma emotivamente distante. Forse un padre assente. Forse un’ energia familiare che non ci ha fatto sentire desiderati.

Magari sei cresciuta sentendoti “di troppo” o hai imparato a ritirarti per non dare fastidio. Oppure hai iniziato presto a non aspettarti nulla, perché era meno doloroso così.

Così hai costruito una corazza invisibile: Non chiedo. Non mi espongo. Non mi faccio vedere troppo.

Ma dentro… c’è una bambina che vorrebbe solo sentirsi scelta.

Le emozioni associate più comuni sono:

Senso di esclusione o inadeguatezza

Ansia da prestazione, paura del giudizio

Tendenza alla fuga: emotiva o fisica
Difficoltà nel creare legami profondi
Bassa autostima, solitudine

Questa ferita si mostra in due modalità:

Passiva: Ti auto-escludi. Non ti permetti di esistere pienamente. Ti ritiri dalle relazioni per paura di essere rifiutata. Non chiedi, non ti esponi, preferisci “non disturbare”.

Attiva: Diventi fredda, controllata, distante. Sminuisci gli altri per proteggerti. Anticipi il rifiuto prima che accada.

Dietro entrambe le modalità, c’è la stessa voce interiore: “Non sono desiderata. Non valgo. Meglio sparire.”

Ma questa non è la verità. È solo una vecchia ferita che aspetta di essere vista, accolta e liberata.